"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

venerdì 10 marzo 2017

Ce n'est qu'un début, continuons le combat (non è che un inizio, la battaglia continua)





Ho trasgredito i miei ideali 
laddove il nulla 
                                                          richiamava nell'indifferenza
il silenzio di rarefatte e mute coscienze.

Non fù una semplice utopia
ma il seme costante
d'un  manto di democrazia
che segnò i confini dell'esistenza.


* Ce n'est qu'un début, continuons le combat 

Oggi questa liberta' si contrae
nel suo ampio respiro

e ammaliata dal vortice del capitale
si fonde nella grigia globalizzazione.

* Ce n'est qu'un début, continuons le combat 


"Vendo ideali indescrivibili".
Cosi' recitavano i versi malinconici
posti nell'archivo dei ricordi 
(anarchiche emozioni 
impigliate nel sottofondo della vita).

Ma tutto si è spento negli occhi del mondo.
La magra consolazione  che v'è rimasta
sono le fitte lacrime che ogni giorno
riverso sopra albe spente e tramonti privi di colore.

Ora la salsedine del mare
fissa i miei lunghi colloqui col tempo
gli stessi che ogni mattina mi raccontano
di nuovi fotogrammi esistenziali
come l' unica verita' riflessa nello specchio  
di un  mondo  che oramai non m'appartiene già piu'. 

* Ce n'est qu'un début, continuons le combat 



*ll celebre slogan degli studenti dell'Univeristà della Sorbona del ’68 Francese 
 "Ce n'est qu'un début, continuons le combat " trad. (non è che un inizio, la battaglia continua)

giovedì 9 marzo 2017

Dacci oggi il nostro pane quotidiano







Cerco  nel fumo dell'inverno 
e nella tempesta del mare di Lampedusa, 

l'urlo di morte dei fratelli neri 
partiti dalla  foresta d'Africa 
e mai arrivati nel suolo della terra del sole.




La mia quotidiana sofferenza
e' scavata tra bestemmie
di operai senza lavoro,
laddove neppure Cristo è più onorato

e lì vorrei  adagiarmi
per trovare la sola pietà, confusa

tra lacrime e povertà.


Che Dio ci perdoni:
ci perdoni della nostra  sopravvivenza,
ci perdoni di sentirci fratelli,
ci perdoni l'ennesimo crimine umano,
ci perdoni di questa opulenza sfrenata, 
ci perdoni nel vederti ancora pendente 

...alla croce dell'universo.




Solo i  Tuoi pensieri 
possono ramificare in parti uguali 
e nessuno può essere sradicato 
dalle nostre tavole imbandite:
il nostro grano e vitigno

fioriscono per la carne di Tuo figlio.


E Tu, solo Tu, quintessenza del mondo 

ci hai insegnato il cammino 
nel frastuono del dolore ed hai
riempito la pienezza di questi versi:

et lechem hukaynu ten lonu ha yo
(dacci oggi il nostro pane quotidiano).