L'ora della quiete
giace impaurita
nel grembo del firmamento
e muta gli anni della vita
nella memoria del tempo.
Seguo i passi silenziosi
della mia folle esistenza
nati dai infiniti baci preziosi
e cuciti nell'anima della sofferenza.
Le stesse lacrime d'amore
le ho versate lentamente
tra lenzuola prive di colore
ed ore perse nei meandri della mente.
La mia voce è appassita
nell'abbandono della stagione morente
e senza nessun volto eremita
già pago s'appresta a ricordarti nella mente.
Ogni parola apre un seme
e fruga nell'atomo che la condanna
la sola voce dell'esistenza mi preme
conchiusa ai margini di una ninnananna.