Quante volte le mie grida
hanno varcato la disperazione
di un lontano ricordo
che affiorava nell'ultimo deja vu
di questo nero inverno ?
Forse infinite.
Madre, ancora oggi ti vedo avvolta
nel tuo foulard di colore grigio,
laddove mi sostenevi lungo il calvario
che pendeva nel solco della mia vita.
E come un figlio aggrappato al seno
nascevano in me sogni infranti
che si perdevano nelle spirali del dolore.
Forse non ho mai imparato a sognare,
e neppure i sogni d'amore erano capaci
di trasportarmi nell'oblio di sguardi amici.
Nel rendiconto dei tramonti cerco una verità feconda,
un sottile filo sospeso nel dirupo di quest'anima.
Madre, neppure una ragione illogica, scandalosa....
potrebbe dipingere la cenere dei rottami
che inesorabili hanno visto cadere nel canestro
di questi anni violenti e disperati.
Mi consolero' cercando quel pianto
che mai fu sollievo al peregrinare infinito
lo stesso pianto
che ho percorso tra il borgo del cuore
che ho percorso tra il borgo del cuore
e le vie della mia feroce solitudine .