"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

venerdì 23 ottobre 2015

Madre





Madre,
dammi lo stupore di una poesia,
laddove una brezza di passione
avvolga l'emisfero della tua presenza.

Solo allora potrò orientare il mio sguardo
verso cime innevate e corolle d'amore.

E tu, discreta raffiguri nel mio respiro,
l’essere di questo cuore che sospinge
il sibilo delle mie umili preghiere
dentro una forza misteriosa dell'anima. 

giovedì 22 ottobre 2015

Amarcord




                                                         (Caldarette d'Ete -Fermo- anni '50 un comizio elettorale)



Il mondo 
deve essere sempre 
com'era una volta.
Bastava quel poco 
zappato nei campi d'oro
e quella luce della luna
per unire l'intero universo
in un'unica fatalità
pronta a saggiare nel tempo
il midollo esistenziale
delle proprie ragioni d'amore.

martedì 20 ottobre 2015

Foglie d'autunno



In questa giornata di Ottobre
ho posto lo sguardo a ponente
lungo la spiaggia desolata
osservando il colore delle tamerici
nell'andirivieni delle mie sofferenze.

I pensieri graffiano l'infinito dell'anima.

Una linea invisibile di demarcazione
separa il respiro del mondo
dal profumo intenso delle tue labbra
come una dolce metafora che muore
nel lento e flessuoso dondolio dei pescherecci.

Ho nel ricordo fecondo della notte
le dolci parole del mio poeta Pablo Neruda
versi che dicevano amorevolmente:

"Non c'è immensità che valga, per quanto abbiamo vissuto"

E dunque mi ritrovo pure io obbligato
a tessere le file infinite degli eventi del cuore
come un poeta che si accosta alle foglie d'autunno
tanto per non morire di nostalgia...

sabato 10 ottobre 2015

Caro nonno ti vorrei dire...




Ora sei li che riposi, Montemaggio Sante,
in quell’immenso cimitero di collina
laddove ipocriti, ladri, farisei, puttanieri,
politicanti di mezza tacca, vili, ignoranti
sfruttatori della società, “risiedono” anche loro
nel folto pertugio consolatorio dell’anonimato .

Tu hai sempre lodato gli uomini del popolo,
amavi tutti  coloro che per gli ideali umani urlavano
la rabbia di giustizia sociale, la sete di riscatto proletario,
la voglia di vedere quattro “luridi” padroni con le braghe calate.

Carissimo nonno,  oggi come allora ricordo il tuo dileggiare
dei pensieri striscianti di uomini ricchi e facoltosi
che per quattro sporchi denari compravano le coscienze
ad umili operai e contadini; putride latrine di un potere volgare.

Oggi mi ritrovo incollato ai tuoi fotogrammi di quella ironia feconda
che forgiava l’animo di un fanciullo e che nel tempo stesso rendeva grazia
ridendo e piangendo nel ricordo del sorriso e della tua bontà.

In questo mese d’Ottobre  sono ritornato a Fermo 
e mi sono adagiato nella culla dei ricordi, 
osservando  quella strada in salita di Sant’Agostino, 
dove  da ragazzino ti vedevo sopra  il  rosso “Motom”, 
e tu t’ avvicinavi a me dicendomi: “Oh ciao bellezza!!” . 

Ed io, per un gioco perverso ti leggevo a gran voce 
 il manifesto a lutto dell’assessore democristiano morto 
dopo aver rubato le ultime “marchette” al popolo, e tu imperterrito con la tua sigaretta di trinciato “Alfa” sornione mi dicevi senza peli sulla lingua:

” Finalmente si è tolto dai coglioni”.

Questo è il mio quaderno, questi sono i miei pensieri nonno, 
...sono per te e per chi li leggera’.