"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

mercoledì 22 aprile 2015

Inseguimi



Inseguimi nel profondo della vita,
nessuno ti chiederà mai
del nostro incontro.

Colori albastri s'addensano
nei respiri di una notte insonne,
là dove teneri abbracci
si perdono come granelli
nella clessidra della vita.

Tutto tace.

Tutto è immutabile.

E tu ti muovi 
nella sensualità della luna
disperdendo nel manto stellare
la voce di un amore perso.

Mi avvio a percorrere
questo viale spoglio
passi di foglie secche
sembrano note di un pianoforte
oblio morente  del sogno
che vola nell'immane follia
di un bacio rubato
al battito del tuo cuore.

Solitudine






Se solo potessi fuggire
da questo soliloquio dell'anima
tutto diverrebbe fusione d'amore.

Forse un sogno, perso nell'intimità
di un alba nascente
potrebbe generare cristalli di vita,
forse il vocio di amanti notturni
lascerebbe le sue impronte
nella fuga immobile del paradiso.

Ora m'illumino del tuo sorriso.

Tutto diviene colore lucente,
freschezza di un incontro
che incombe nelle spirali dell'esistenza
emisfero che grava lungo la corolla
di una folta solitudine...

venerdì 17 aprile 2015

Muti respiri




Una luce ispira il limite
della mia esistenza,
una luce diffusa...timorosa,
che s'addensa nella mente
e diviene polvere nel tuo cuore.

Tu incombi su muti respiri.

Quanti nodi interrotti di memorie 
possono sovrastare il nostro amore?

Quanti anni passeranno i nostri sospiri 
nelle vie assiderate dal freddo dell'anima?

Ora la voce del dolore diviene dirompente
nelle vene disseccate della vita
e sboccia ilare sotto nubi sparse nell'universo.

Nulla rimane sommerso nei tuoi occhi.

Le aride e crespe sere d'inverno
s'infrangono nell'infinita solitudine
laddove l'incontro della nostra storia
si disperde nell'incanto del tuo volto.

sabato 11 aprile 2015

Il mio mare




Respiro profondamente l'intensità dei colori
che sovrastano i tremori di un alba nascente.

Regnante panacea della mia anima.

Mi abbagliano i riflessi solari,
sottili cristalli di diamanti 
dispersi nel legame celeste e verde
dell'intimità del cielo e del manto marino.

Ascolto la quiete che mi circonda
lungo il bacino del vecchio molo,
e mentre osservo le nere scogliere 
che interrompono l'infinita linea
che demarca l'orizzonte,
il sibilo delle sirene dei pescherecci 
rapiscono la mia vena poetica.


Il dolce vento di brezza 
ricuce le  piccole onde spumose
nell'oro della sabbia a ponente
e tutto rivive nel vocio dei gabbiani.

Resto abbracciato a questi ricordi. 

Custode di fotogrammi vitali
mi chino sul fondale della vita
per cercare conchiglie e licheni;
raffinate forme corrose dal tempo
che penetrano nel folle turbinio
delle mie giornate morenti.

Ascolto ad occhi chiusi la voce dell'onda,
la stessa che si fonde lentamente
con un fascio di profumi salmastri
persi nelle meraviglie della natura,
uno scenario che non ha nessun nome
ma richiama  nei sogni dei cuori
l' antico déjà vu carico d'amore...
.


giovedì 9 aprile 2015

Assoluta libertà




Sono cresciuta 
nelle vene secche della vita, 
bruciata dalle ceneri del greto umano
ed avvolta da una folle malinconia
che si perde nell'estenuante colore della paura.

Fioriture  dirompenti d'anime
sbocciano ignare sotto volte di pianto.

Disseminate nelle spirali della follia
raccordo l' incestuoso cuore disperato   
nell'incanto del respiro della notte.

In questi giorni impazziti di sole
tutto ritorna nell'alveo della ragione,
e io vivo incatenata dentro una stanza
come l'assurda speranza di una ristretta libertà.

Un sogno avverso di miseria.

Una miserabile miseria che non muore mai.  

Ma io fuggirò verso lidi d'amore 
pronta a sfidare l'eterna ed ennesima violenza
che si è radicata nei meandri delle mie pupille.


martedì 7 aprile 2015

Ed allora parlami




Ti scrivo nell'intimo del cuore.

Ti scrivo perchè tu mi parli della verità
che suprema e feconda giace inerte 
nella tua essenza remota...

Ed allora parlami di queste notti desolate,
dove abbracciati nel buio della paura
ci sentivamo meno esclusi dal tormento

Parlami delle tue arsure randagie
che a perdifiato cercano un posto d'amore
lungo un orlo di strada mai solcata.

Descrivimi il soffio caldo della vita
laddove gli effimeri impegni s'affannano
nel cammino recondito dei miei pensieri.

Descrivimi il colore dei tuoi occhi
che lucidi come colombe in cielo
risalgono le volte dei nostri respiri.

Silenziosamente porgimi le tue carezze,
porgile lungo ruscelli d'acqua chiara
affinchè si fondono nei vortici della solitudine.

Ed ancora una volta  parlami della carne flagellata
che incessantemente arde nell'infinita amarezza
e lasciami infine inghiottire il pianto silente
che ancora residua nelle mie lucide pupille.