"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

mercoledì 31 dicembre 2014

Cuori innamorati





Lascia cadere sul tuo viso
le ultime paure della notte
come lacrime d'amore 
che penetrano dolcemente
nella fragilità dell'anima.

Nei miei sogni d'uomo
abbraccio l'ebrezza infinita
nella danza di gesti assurdi
là dove il mio corpo tremante
rimane inerte al tuo cospetto.

Io mi perdo nell'istante.

Così come mi perdo nella follia del tempo.

Nascosto nel pianto di un desiderio
le stelle divorano nella loro magia
l'ultimo desiderio della notte.

Sospeso nel vortice della solitudine
afferro la voracità delle paure
e cesello sulle tue labbra 
i ricami dei baci rubati alla luna. 

Cammino nella penombra di questa stanza.

Chiuso nell'omertà del terrore
scrivo il tuo nome sul pentagramma della vita
un riflesso di vaste emozioni che si sciolgono
nell'intimo di questa neve che lentamente
cade sopra un manto di cuori innamorati.

martedì 30 dicembre 2014

Mille farfalle




E' stato un incontro riservato.

Perso nell'immensa costellazione celeste.
La mente ha smesso di esplorare
la vestigia impressa dal tempo remoto.

Cammino radente una sponda d'amore,
là dove un ultimo respiro corrode 
l'immane fatica dell'umana agonia.
Ogni divenire scatena l'unica gioia
nelle moltitudini urla del cuore
nel mentre un folle verbo esalta
il richiamo dell'ennesimo desiderio
di un abbraccio sempre piu' avvolgente.

Sulle sponde in fiore assaporo
una dolcissima calura tra umide labbra
la stesse che dormono dentro pietre secolari
e tutt'attorno si trascina lentamente  
sopra i nostri ricordi che vivono nel pianto
e si confondono con l'infinita danza di mille farfalle. 

lunedì 29 dicembre 2014

L'attesa di un sogno.



Non ho lacrime questa sera 
 per consumare il grido del mio cuore. 

Avvolta nei desideri che grondano 
nel chiaroscuro della notte 
assaporo le peccaminose magie 
della mia solitudine. 

Mi seduce il suo riflesso astratto 
dentro questa cortina di follia
e la mia voce è rapita 
da un tormento immortale .

Resto inchiodata 
dentro un maledetto enigma 
la stesso che rifulge 
da un mondo disilluso.

Il futuro è già vivo.

Presente. 

Forse non ci sarà neppure 
il tempo per deludermi 
laddove un respiro di vita 
rimane immobile 
nel vortice irreale 
di questo abisso profondo.

Forme smodate testimoniano 
la tristezza d’immagini 
divorate dentro un cammino solitario. 

Tutte le mie confidenze 
 raccontano alla voce del vento 
 gemiti indefinibili di un’iride incolore
 come cristalli di un tempo remoto
 trascorsi nel tormento di un’agonia mai doma. 

Vorrei capire l’attesa di un sogno, 
 salvare queste maledette apparenze 
 ricucire le ferite della mia anima 
 respirare ancora per una sola volta 
 la magia di un raggio di sole, 
 perdermi nel calore di un sorriso 
 ed abbracciare nell’infinito 
 la gioia di un’ amore 
 nell’ eco del silenzio di una notte stellata.

venerdì 26 dicembre 2014

Il figlio che verrà



Figlio mio, t'ho cercato
nella vanagloria della vita,
perso nell'angolo remoto
laddove la culla dei  sogni
scioglie l'ultima neve d'inverno.

Ti ho cercato
solitario nel gemito
d'un vecchio lume ardente
disperso nell'incertezza
d'un amore appena sbocciato.

Figlio mio,
ti vorrei descrivere
questo strano senso di paura
cesellato nell' incertezza
di una  lama che penetra
nel profondo groviglio
d' inerti respiri morenti.

Io saro' tuo padre.

Lo saro' nel dolore perpetuo
di composte parole
ferite dai loro stessi pensieri

  Cosi' t'ho pensato
in una fredda notte
sotto un manto di stelle.

Nulla e’ valso nel tempo.

Soltanto un lento logorio dei ricordi
dispersi nelle spirali dell'anima.

Ora raccordo cristalli di pianto
che dolcemente accarezzano
i panni vitali d’una donna sola
e nulla separa l’inconscio umano
neppure la flebile luna argentata
che racconta la nostra storia
 “pendant” di una sinfonia
di conchiglie e licheni
persi nell’ascolto
di vagiti primordiali
e profumi di salsedine.

mercoledì 24 dicembre 2014

La tua nascita




Ogni segreto incombe sulla Tua nascita.

Tutto ha un senso.

Come il senso sconosciuto delle cose
che assapora la dolce luce della vita.

Come una bocca senz'alcuna voce
che penetra nel centro della costellazione.

Noi restiamo legati a questo sudario terreno.

Ripasso nella memoria l'antico ''midrash''*
laddove le parole unite nell'amore
s'aggrappano al setaccio degli alfabeti esistenti
affinchè una lettera giusta o sbagliata
sia ragione e segno di scambio
e di tutto cio' che siamo nel misurato respiro del mondo.


*Nella cabala ebraica secondo le quali il "Midrash" è simile alla "natura spirituale interiore femminile"

martedì 23 dicembre 2014

Cristalli di luna




Il sole cammina lento
sopra il tramonto.
Ignaro davanti le tue volte celesti
cerca un volto amico negli archi diffusi.

Nessuna anima è inerme nel gorgo.

Fantasmi immortali posano
sotto il riflesso della grande notte
e le preghiere diventano monologhi 
sopra guanciali di sofferenza.

Il cuore scavalca l'infinito.
Pone nell'orgia dei colori
il tormento dell'ultimo abbraccio
là dove le speranze rinascono
nel chiarore del primo mattino.

Ogni responsabilità umana si deforma
quando il pianto greve di una madre
espropria la propria coscienza
e nell'impulso del mistero
vive la creazione della sua vita.

Una danza dei tempi
trascina lo stupore di questa poesia.

Delirante.

Impotente. 

Ed allora inizia il grande respiro.
un respiro che s'inarca nel firmamento
e cancella forme astratte di viandanti
ubriachi di stelle e cristalli di luna.

mercoledì 17 dicembre 2014

Attendo un angelo



E’ stata la tua presenza
il dolce navigare tra la luce,
l’aurora che assapora
la vastita’ dell’assoluto silenzio.

E’ stato l’affannoso amore,
il grappolo dell’anima
che disteso a terra
ha condensato le mie parole
come  bianco avorio
che  immenso ricopre
le tue vesti di solitudine.

Ogni voce del cuore
trapassa il lungo abbraccio
di musiche immortali.

Il vento mi spinge oltre l’abbandono.

L’enigma ristagna in me
e l’assurdo  gemito di un lamento
 si fonde nella densa foschia
delle mie ore perdute.

Nessuno oggi mi da udienza.
Forse perchè pago del proprio sonno.

Ma io poeta, ho aperto il tuo sogno
scrivendo dolore e gioia umana.

L'ho scritta con l'impeto dei vent'anni, 
con gli occhi ardenti e la fronte sudata,
ma nessun nome e volto  amico
ha raccolto le gemme dalle mie mani.

Con le stesse mani ho nascosto la vergogna.

Ho urlato la vendetta di una creazione
inanellata di chiome e spirali buie
che mai fu dato modo di riflettersi
nella corolla della mia coscienza.

La terra è rapita dal dolore
anche gli ulivi tacciono il loro grido
e nessun eco ha mai richiamato
il tuo dolcissimo ritorno.

Ed, io attendo un angelo dal cielo
che ad ogni ora del giorno
percorre lo stesso borgo di vita
e m'asciuga queste lacrime di pianto.

lunedì 15 dicembre 2014

Conchiglie solitarie



Ti passai vicino.

Lungo la gioia
che mi porta la notte.

E tra diffuse genti
giungesti in lacrime
sotto una corona di stelle.

Sola a guardare il globo.

Fortemente rapita
nel triste vuoto
di questi miei versi.

Scritti sopra nidi d’amore
e conchiglie solitarie...


sabato 13 dicembre 2014

Vento



Non ho lacrime questa sera.

Il grido del mio cuore
consuma forme smodate
d'immagini solitarie
divorate dal tuo amore.

Ascolto l'immensità delle parole
mentre Zefiro accarezza
tutto cio' che rende *hebel
nel ventre della tua dolcezza.

Ho raccolto le mie confidenze
raccontandoti il cammino
d'un tempo mai passato.

Cristalli di tempo
restano scolpiti nei sogni.

Con un senso immobile
ti chiedo di contemplare i miei occhi.

E tu dolcemente salvi le mie apparenze
e ricuci le ferite dell'anima morente
mentre respiri ancora una volta
la pura follia d'un raggio di sole.

* hebel= vento

venerdì 12 dicembre 2014

Inverno



Ho scolpito nel solco di questa via
una rima di solitudine.

L’ho scolpita nell’oscuro silenzio.

Perso  nel movimento di onde marine
e cristalli lucenti di speranza.

Una parentesi di vita seduce il sogno
che ristagna nell’animo umano
e tutto s’addensa nell’infinito tremore.

Cerco quel pudore antico, nostalgico
lo cerco tra un confine irreale,
nella dissonanza di un’eco immortale,
nella fragilità della mia esistenza.

Ma tutto impazza nell’immobilità del cuore.

E cosi’ accarezzo le vibrazioni della notte.

Le accarezzo lentamente nell’ampio respiro
di due corpi abbracciati sopra nidi di seta.

In silenzio tendo le mie mani.

E come un naufrago perso in mare
asciugo i tuoi occhi colmi di pianto
e m’incammino verso una meta
che mai potra’ descrivere
l’ intima voglia d’amore che brucia
nei nostri incontri nel freddo gelo d’inverno.




giovedì 11 dicembre 2014

Ma ora piango




Chiamo il tuo nome
nell'ebbrezza d'un tramonto.

Ma la voce solitaria
di un'anima dolente
inquieta il sacrificio
dei nostri sguardi notturni.

Sottili malinconie volteggiano
                                                nei frammenti del dolore
e restano scolpite
nei racconti stanchi della vita.

Vorrei ascoltare l'eco del tuo respiro.

Uscire da queste divoranti attese.

Abbandonare le aspre incertezze
e rincorrere finalmente
 il vento nel soffio di un ricordo.

Io, rimango solo ad aspettarti.

 E tu ricami  una tela d'amore
che resta incastonata dentro
le pareti di questa folle esistenza.

 E poi, la pelle bianca della notte,

una cortina che copriva appena
la dolcezza del tuo viso.

Ed io, come allora solingo
a fissare questo enorme paradiso.



Ma ora piango.

Piango nell'infinito male.

E nessuno mi abbraccia.

venerdì 5 dicembre 2014

Mistico profumo d'amore






Volge nel crepuscolo
l'incanto del giorno morente.

Intense emozioni sovrastano
il perimetro del mio cuore.

Bagliori di luci accese
dipingono la corolla dei monti dei monti;
immenso quadro di perfetti diademi
incastonati dentro le tue pupille.

I pensieri cercano la quiete del respiro
mentre il grido dell'ultimo airone
si perde nell'eco della valle solitaria.

Ascolto la voce del lago.
Sulle sponde in fiore
assaporo questa dolce calura estiva
che dorme tra le pietre secolari
e tutt'attorno si trascina lentamente
dentro ricordi che vivono nel pianto
d'un mistico profumo d'amore.

mercoledì 3 dicembre 2014

Un filo di vita








Vita mia.

Eri tu la radiosa ragione
del mio eterno ricordo.

Sempre attenta a colorare
l'umore del giorno,
e senz'alcuna espiazione
mi rendevi partecipe
ai battiti del tuo cuore
perso nella pazzia
di un amore infinito.

Ho visto un poeta morire
tra le tue braccia.

E tutto il magma del suo corpo
s'è frantumato dentro una cella
di un vecchio ospedale di periferia.

Ma tu, tu mi hai preso per mano
e mi hai guidato
nelle coltri oscure della notte,
mentre un cerchio fosforescente
contava le ore stanche dell'esistenza
che lentamente ho ripreso a cavalcare
sopra un cavallo indomito a due ruote
grande amico di gesta eroiche
che mi trascina sopra vette innevate
e lunghe distese di grano in fiore.

sabato 29 novembre 2014

L'ultimo canto

                                                       (Castellana Grotte - Agosto 2003-)



Io sono un'ombra.

Irrazionale.

Che deforma il suo cammino
lungo un viale intriso di malinconia.

Il Signore mi ha chiamato per nome
e mi ha condotto come un peccatore
lungo un fiume in secca
baciandomi con il suo alito d'amore.

Così, fino all'ultimo respiro.

Io, non ho piu' parole da citare
in questa dimora terrestre
e se ho pianto a lungo è stato solo
per allontanare la povertà dell'anima.

Nel mentre mi inebrio
del racconto dei giorni persi
e la notte coltiva nella sua magia
i gemiti in fiore di angosciose paure
eludono un eterno senso di colpa.

Ora non mi importa sapere del tempo
perchè nessuna nascita è rimasta 
senz'alcun raggio di sole
mentre la tua luce perpetua splende.

Splende dentro una pagina profetica
che resta  scolpita nei pensieri.

Indelebile, taciturna.

Orfana dei nostri destini.

E Tu, benedetto Iddio...
Tu mi dicesti:

*" Ma lascia che canti 
insieme a  te, amica,
e dall’amoroso stillicidio mentale
ci salvi la sublime allegoria..”

(* David Maria Turoldo –“Mie notti con Qohelet")

venerdì 21 novembre 2014

Ancora un'alba








Ancora un'alba nell'universo
mi spinge oltre l'orizzonte.

Calato nella sua enorme vastità,
sciolgo nelle vene l'esistenza
d'un calice amaro che opprime
la solitudine dei miei pensieri.

Solo vado incontro al dubbio.

Perso nelle deboli fragranze
d’un pianto materno
urlo lungo le spirali del cuore,
là dove un volto umano
si fonde negli spasimi
d’incestuose agonie d'amore.

Un sogno solleva l'ossequio dei sensi.

Ed io, continuo a sperare
con il corpo in frantumi,
con la voce rotta dal vento,
con il sorriso dell’anima,
con tutta la follia del mondo
…io continuo a sperare.

Il mio tempo è divenuto mare.

Tutto è impigliato nei tristi ricordi,
e tutto mi sommerge dalle tue onde.

Ma io ti aspettero'.

Ti aspettero' con un fiore in mano
e raccoglierò dalle tue labbra vuote
l'ultimo avanzo di un bacio notturno
confine immobile dove l'infinito s'annulla.

giovedì 20 novembre 2014

Un petalo di paradiso



Un sogno proibito
s’è posato sul fondale del cuore.

Parvenze multicolori
s’adombrano
nella dolcezza d’eterni ricordi.

Confronto il tempo
nella sua logora dimora
e resto in attesa d'eventi notturni .

Io, non ho mai conosciuto
mani che sapessero ricamare
quest’anima sofferente

Cosi’ ti penso,
malinconicamente immerso
nell'inganno giornaliero,
nella disillusione del canto,
nell’incertezza dell’anima.

Così ti penso,
nei vagabondi pensieri
persi nell'alfabeto muto
laddove una sillaba d'amore
riveste il volto sottile delle stelle .

Ma tu, ...sei cosi' presente
nell'essenza di un’antica follia,
nel lento scendere d’una clessidra,
nel fiorire di sentimenti ancestrali
nelle variegate geometrie del silenzio,
nelle profonde spirali dei sentimenti.

Tu, sei cosi presente
mentre solinga rincorri l'ultimo abbraccio
come un sottile petalo di paradiso
racchiuso dentro atomi di felicità...



mercoledì 19 novembre 2014

Sorprendimi





Sorprendimi, quando l’innocenza
s’aggrappa al groviglio d'omertà
ed oltrepassa i sensi dell’amore
nella vastità dei tuoi sogni.

Sorprendimi laddove l'urlo
del vento sinistro
risucchia la voracità del pianto
e la vanagloria stempera i ricordi
nel folle turbinio della notte.

Sorprendimi ad ogni alba,
ad ogni ora del giorno,
ad ogni battito fecondo
che pulsa nell’intimo dell’anima.

Sorprendimi nella follia del tormento
con sillabe e consonanti,
con tramonti ed arcobaleni,
con muschi e licheni.

Sorprendimi con le tue confidenze,
con le tue ragioni, con in tuoi respiri,
con la tua ninnananna.

Ed allora: sorprendimi sempre…

martedì 18 novembre 2014

Il palpito della notte





Ho imparato a piangere
nascondendo il viso
nelle spirali del singhiozzo
per l’ultimo violento dolore .

Cristalli di sale
lentamente cadono
nel pentagramma della vita.

Vorrei mutare per un solo istante
questa follia disumana.

Liberarmi dal pentimento dell’anima.

Ma tutto tace nella penombra
mentre opachi respiri
abbracciano infiniti sogni
persi nella vanagloria del mondo.

Nulla toglie al ricordo remoto
la vastita' delle tue caste parole
le stesse, che ad ogni ora,
scuotevano il palpito della notte.

Ma tu,... tu innalzi dal fondo
il racconto di questa poesia,
erigi i colori vivi dell'arcobaleno
dipinti sopra vestali celesti
laddove infiniti pulviscoli d'oro
fluttuano lievemente
tra il palmo della tua mano;
unica verita' riflessa
che vive nello specchio
di un dolcissimo bacio d'amore.




mercoledì 5 novembre 2014

Luminosa rugiada




Solitario t'ho cercata
nell'angolo remoto
d'un vecchio lume ardente.

Un gemito sonante
disperdeva l'incertezza
riversa sopra albe spente
e tramonti privi di colore.

Ora, trascende impervia
l'immane impronta
patinata nella notte.

Sottili cristalli di pianto
s'addensano nelle spirali umane
e la taciturna miseria
penetra lentamente nelle viscere
d'una terra morente.

Il freddo diviene amico dei pensieri.
Racconta la genesi d'un dolore
come il mutevole respiro
dell'ultimo malato terminale.

Guardo le tue mani affusolate
e l'intima vecchiaia si nasconde
tra le rughe asimmetriche
scavate dal logorio fecondo
d'un tempo assassino.

Lentamente mi spingo
nella luminosa rugiada
a compiere l'ennesimo gesto d'amore
sopra cieli immensi e nuvole bianche.
...Infinita bellezza d'un mondo
che fuoriesce dal canto del tuo cuore.

martedì 21 ottobre 2014

Cade la neve




Confuso nelle mie memorie,
ascolto la voce della neve.

Intensi petali bianchi
lentamente cadono
seguendo imperfette linee d’amore.

Struggente sinfonia di colori.
Il giardino innevato riposa e tace.

Gocce di ghiaccio cesellano
l’animo inquieto di questo poeta
perso nel tormento di un bacio silente.

Un candido mantello
mescola gli umori dell'anima
mentre il fumo di una sigaretta
risale il vortice della luna
e si perde nell'intimo della notte.



lunedì 20 ottobre 2014

Due lanterne sul mare




Opaca ombra
che veleggi sul mio cuore
libera l’ossequio della mia voce
e chiudi nell’immolata bellezza
un silenzio profondo.

La mia anima diviene conchiglia
e scandaglia un’infinita solitudine
quando il gemito dell’onda marina
urta le pareti dei miei ricordi.

Questa è la notte piu’ lunga
vorrei sentirmi vivo nel mio silenzio
mentre una tenerezza imperiosa
stringe forte le mie braccia.

Asciugo  il tuo volto dal sale di lacrime.

Cristalli di stelle splendono
sul manto appiattito di un’oceano
lontano un richiamo d'amore
che scorre lento tra il soffio del vento
e si perde  nel riflesso tenue
di due lanterne fisse sul mare.


Lacrime d'amore



Sospeso nei grigiori dell'anima
ripercorro le strade
che conducono nel vortice dei pensieri
-increante necessità che vibra nel cuore-.

Mi ritrovo lontano dal tuo battito fecondo,
lontano da ogni forma di vita,
perso tra le lacrime mute e solitarie
che penetrano nella pelle dell'alba
e baci rubati al richiamo della notte.

E tu, profumo inebriante delle mie passioni
mi riconduci lungo un viale colorato
incastonato da rubini e topazi,
 mentre la voce del vento
sembra ascoltare questo richiamo d'amore
punto indefinito nascosto nelle galassie
del tuo respiro...

sabato 11 ottobre 2014

Il bacio della notte





 

Molte volte mi sono chiesto
nelle tenebre della notte
qual è il peso di dover decidere
tra il cammino infinito delle stelle
e lo splendore di un alba nascente.

La voce della tua anima
veleggia tra le ombre del corpo
come una minuta pioggia d'Ottobre
che sospira sopra un manto di muschio.

Respiro a fondo il canto dei tuoi pensieri
ricamando la mia sete d'amore
nell’ immensa voce scomposta dal vento.

Un suono riecheggia nei miei ricordi.
Nella descrizione nostalgica
vana è l'attesa di una ricerca esasperata.

Sogno l'ennesimo bacio della notte
lo stesso avverbio del tempo
che scende lento nel tuo intimo
...stella silente  che declama 
l'ennesimo sospiro nel cielo infinito.

giovedì 11 settembre 2014

Il mio tempo




Ho ritrovato il mio tempo.


Quel tempo remoto laddove 
il corpo e l'anima si frantumavano
dentro una tela lacerata dal male.

La vita mi ha sepolta viva
lungo le chiome dell’omerta’
come l’ennesimo cielo perduto
nell’incertezza di un Dio minore.

Ho toccato le cose morenti
e disperso le immagini
nel mistero della solitudine.

Nel sonno della notte
mi sono aggrappata piu' volte
al volto di un angelo misterioso.

Spiccavo con lui il volo interminabile
verso nuove cime innevate.

Ora quell'angelo è disceso silenzioso
nelle spirali del mio cuore
liberandomi da questo bozzolo di paura.

Ed io, finalmente ho ripreso a volare
nel mio tempo infinito
ritrovando per un solo istante
quella goccia consapevole d’amore
che brilla come una perla
nell’incanto colorato dei miei giorni...


mercoledì 10 settembre 2014

Un gorgo d'amore



Un gorgo d'amore
colma l'abisso di un sogno infinito.

Ma se tale amore
non ti sia specchio, tu dispieghi
la luce in veli di seta.

Tu sei il respiro
che ritrae dalla mia anima,
l'essere vivente, il Neshamah
radicato in ogni suo pensiero.

Tu sei la meravigliosa notte di stelle
persa nella perfezione del tuo incanto.

Tu sei la luminosa rugiada
che sboccia dalle tue dolcissime labbra

L'argine dei ricordi




Piove.

Tutto tace nel perimetro
d'una stanza disadorna.

Affido lo scritto dei pensieri
al lento oscillare d'un pendolo
posto lungo l'argine dei ricordi.

Tu sei presente in me.

Un gioco necessario
nell'intimità di ombre remote
e disadorne immagini di passione.

Ascolto l'immensità delle parole
mentre accarezzo i tuoi capelli
nel vocio del vento di Zefiro
- embrione della mia passione-.

Il tempo divora notti insonni.

Ed io, assaporo la speranza
di questa fraterna ricchezza
nell'attesa d'emigrare nel tuo mondo
come una zattera persa nell'infinito.

Nessuno scriverà il mio nome
nell'epitaffio del nostro incontro.

Immobile ti chiedo
di contemplare i miei occhi,
eternamente aggrappati al dolore
che riflette nel profondo dell'anima
e di consumare l'ultimo respiro
nella libertà d'una semplice ragione d'amore.

Cosi' lontana da sogni beffardi.
Cosi' dolce allo sguardo dell'universo.