"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

giovedì 28 febbraio 2013

In una notte di pioggia


Respiro a fondo
il sincronismo
imperfetto del cuore

mentre trascende
l’altalenante agonia
persa nelle spirali
di una notte di pioggia.
  Appeso nel vortice
di un richiamo del cuore
percepisco la solitudine
cesellata dentro paure
mai scoperte dall'anima.

 Cammino nella penombra
di questa stanza
chiudendomi
nell’omertà infinita
come riflesso amorfo
di chi vive solingo
senza meta di speranza.





4 commenti:

  1. emilio posso farti una domanda?
    perchè hai usato la parola omertà? ..poteva essere silenzio ...oppure ...nel mio io....o cose del genre ...ma omertà???? ...non è omertà....non so spiegarmi ....insomma vedrei un'altra parola ....buon w,e, un sorriso

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  2. E' una vecchia poesia di qualche anno fa....la parola omerta' venne scelta sia per la musicalita' dei versi in primis, omerta' infinita ...riflesso amorfo...poi, la stessa parola, riferita all'omertà è stata scelta volutamente per difendere il proprio "status" di pensiero accattivante e di proteggerlo nel modo del silenzio, una sorta di "VULNUS" o muro refrattario senza respiri, senza parole, ...senza meta di speranza come dice la chiusa finale...un congelamento della propria dimensione al di sopra di ogni silenzio. Buon fine settimana anche a te Barbara.

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  3. .....e come un refolo di vento
    Allontanare tutte quelle nubi
    Attraversando ogni remoto
    Tempo pur di accarezzarti
    Il cuore.....
    Claudia

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  4. Lo scroscio della pioggia esprime il moto vorticoso dell' essere che si dibatte in note di ritmica cadenza, fluttuando nei sobbalzi dell' animo infangato dalla solitudine...
    Un carissimo saluto, Enrichetta

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