Resto
aggrappato a questa citta'
come
lembi di memoria che ad ogni ora
ripercorrono
i ricordi della mia mente
che
restano scalfiti nel tempo...
Ho
assaporato gli umori della pioggia
lungo i
bordi della Conca dei Navigli
ed
ho toccato con mano brandelli
di
giornaliera poverta' che ristagna
nelle
viscere di un mezzanino del metro'...
I vapori
degli opifici del "punt dela Ghisulfa"*
salgono
lenti nel cielo grigio della nebbia
e si fondono nel rumore
assordante delle frese
intente
a levigare spezzoni d'acciaio.
Osservo
il passaggio del filobus numero 95
lo
stesso che ogni mattina imbarca moltitudini
di
"formiche umane" per poi disperderle
come
anime dannate lungo il budello di case
poste ai
margini della circonvallazione esterna...
Milano,
ieri vivevo in te..
Oggi repiro la salsedine del
mare
e conto
i numerosi filari di girasoli e vitigni
allineati
perfettamente lungo le colline del Piceno
..ma la vergogna della vita non
è cambiata
perche'ogni giorno rivivo lo
stesso spettacolo
gli
stessi fotogrammi esistenziali di una miseria
che
nessuno riesce a strapparti dal cuore e dall'anima
come
quelli posti alla fine del malinconico Viale Ortles...