"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

mercoledì 31 ottobre 2012

Mi chiamo Amed e sono Senegalese....



 
 
Mi chiamo Amed e sono Senegalese,
indosso una vecchia maglia da ciclista
gli unici colori amici che si perdono
dentro un mondo spento, opaco,
trafitto da ogni speranza di vita…
Ti chiedo due soldi…due miseri denari
per soddisfare l’estenuante desiderio
di un semplice e vagabondo viaggio
dove la solitudine ricade sul mio pianto
e le parole volano in una bolla di vento..
Ti prego,.. non mi scacciare da questo luogo
la colpa piu’ grave che ho commesso è la miseria
vissuta nell’indifferenza di un mercato globale
annidato nelle opulenti spirali del male ..
I miei occhi sognano ancora il mio paese
i colori del sole, del mare, della spiaggia…,
mentre la pioggia battente cade sopra la citta’
tutto s’annienta e si perde dentro il mio cuore..
e lo spettro di una civilta’ opaca
lentamente penetra nelle nostre anime morenti..
Prego il mio Dio…il nostro Dio comune..
chiedendo pieta’ per la morte di questa terra
dove le tenebre nascono come condizioni estreme
ed un raggio di luce diviene pura coscienza
posta nel limite invalicabile di un orribile silenzio..

venerdì 19 ottobre 2012

Prendi gli angeli per mano

                                                        (Fiorenzo Junior Monzani -22 anni-)

Tutto cio' che è avvenuto
è avvenuto per errore...
Ma tu canta l'ebrezza racchiusa
in una ghirlanda di colori,
canta il sogno del mondo
che corre leggero dietro il vento
e non chiederti mai cosa sia la vita...
forse  un raggio di luce fisso
nel buio di una cella dell'anima
forse il silenzio dell'alba
che sorge nell'aurora dei nostri sogni...
Abbraccia le bianche nuvole
come fragranza del canto 
e batti questo pugno
verso il petto di tuo padre
che chiede misericordia a Dio
 nel velo di un silenzio assordante..
Voi siete angeli che persuadete 
l'uomo a diventare sogno
lo stesso sogno che diviene realta'
e se l'uomo piange per il dolore
allora prendi gli angeli per mano
e falli dannare fino a sfinirli
...falli dannare d'amore
come  hai fatto dannare di gioia
 noi tutti sulla  terra!
 
 
 
 
(a Fiorenzo Junior Monzani scomparso il 17 Ottobre 2012 in un incidente stradale)

mercoledì 17 ottobre 2012

L'autore del mese: Miriam Badiani


 

 Carissimi lettori,  mi è gradito presentarvi una poetessa contemporanea, Miriam Badiani, conosciuta in modo occasionale in quel fantastico mondo variegato del social web in internet. 

Da una prima lettura dei poemi sono rimasto colpito dalla sensibilita’ della sua lirica, testimonianza di una singolare liberta’ d’accento e ricchezza espressiva.

Bisogna sottolineare che ci troviamo di fronte ad una riuscita straordinaria, non tanto per la natura della ricerca della perfezione metrica e dei suoi risultati, quanto, invece, per l’implicita e chiara dimostrazione che per la sua intrinseca vitalita’ le liriche possono affrontare la fusione con materiale riflessivo, risolvendo nell’atto dell’incontro i suoi bisogni formali:

Ascolto il silenzio/di un’estate trascinata/nei falò del tramonto.

 Siamo ciò che rimane al risveglio/negli angoli nascosti dell’ alba-“

Ogni poesia di Miriam nasce da uno slancio esistenziale laddove questa peculiarita’ viene ottemperata in modo elegante, dolce, non aggressivo,…mai ridondante e, soprattutto, lontano da rigurgiti retorici. Per lo piu’ la sua poesia diviene forza interiore che sviluppa una concezione vitale dove la poesia non è piu’ “ leggenda” bensi’ movimento costante dell’intero essere vivente.

A volte, nel suo percorso introspettivo sussiste una ricerca velatamente tormentosa ai propri interrogativi ma, la ricerca o analisi stessa, diviene sempre lucente, capace di raggiungere cristalli di pura ontologia e di etica umana senz’alcuna banalita’ ai contenuti stessi.

Dominano nelle sue parole  il respiro dell’anima in uno spazio di liberta’ assoluta:

Avremo mani per poi sostenerci/

trasportati da venti più leggeri/

rivivendo ogni volta il sapore/

dei gesti che abbiamo adorato”

mettendo in moto  tutto l’essere del microcosmo poetico stesso cesellandolo in settori dove tutto è “hebel”, cioe’: vento, soffio, Dio che e’ silenzio, sogno che si infrange all’alba, goccia che evapora, silenzi rarefatti…

Disperazione ed amore diventano categorie del suo pensiero, una necessità coinvolgente che sconfina nella dolce canzone in cui la logica dei sentimenti si compone nella colorazione assai piu’ impegnativa anche se il comune denominatore ispirativo rimane quello  esistenziale

Non esiste arrivederci più dolce/nella distanza di un bacio d’amore”

una verita’ prettamente “umana” non poetica; un magma in attesa di prendere forma ed essere modellato laddove ogni essere umano conduce la propria esistenza rintuzzando il proprio male contenendolo nel grande bacino del sentimento e dell’amore.

Concludendo vorrei citare un pensiero ed un aforisma di un filosofo a me caro, Tagore, per allinearli al dettato della lirica di Miriam Badiani,…lo stesso usava dire:

“Non piangere quando tramonta il sole, le lacrime ti impedirebbero di vedere le stelle”.

“La lezione piu’ importante che l’uomo possa imparare in vita sua non è che nel mondo esiste il dolore,ma che dipende da noi trarne profitto, che ci è consentito trasformarlo in gioia”.

 Ho scelto tre delle sue liriche che meglio si identificano con l’anima della poetessa:

 

FARFALLA DI CENERE

Ascolto il silenzio

di un’estate trascinata

nei falò del tramonto.

Dondola una farfalla nera

sui fiori della memoria.

Dolce amarezza

nella fragile danza

volta alle ombre.

La bellezza

nella morte

dalle ceneri rinasce.

 

DISTANZA DI UN BACIO

Siamo ciò che rimane al risveglio

negli angoli nascosti dell’ alba

quando silenziosi e rarefatti

ci rivestiamo di ciechi bagliori

Avremo mani per poi sostenerci

trasportati da venti più leggeri

rivivendo ogni volta il sapore

dei gesti che abbiamo adorato

Solo la tua bocca potrà consumare

ogni mia fiamma tracciata nel buio

Non esiste arrivederci più dolce

nella distanza di un bacio d’amore

 

FRAMMENTO ROSSO

Non guardare, Ariel.

La luna è solo pietra

tra stelle oscure

in attesa di una Luce

quando Dio è silenzio.

Chiudi gli occhi.

Angeli che bruciano trafitti

sugli altari dell’uomo

È qui l’ultimo volo.

A sinistra piccolo cuore.

Non esiste pietà

solo gelido fumo.

Lacrime dall’Inferno

per ardere all’Alba.

Un frammento rosso.

Le ali , Ariel.