"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

sabato 7 maggio 2011

L'autore del mese: Roberta Calce



Roberta Calce nasce a Roma il 12 aprile del 1960.

Nel 1976 inizia a lavorare come speaker radiofonica coltivando la passione per la comunicazione. Diventa giornalista pubblicista collaborando negli anni con varie testate giornalistiche. Dirige due riviste bimensili e continua ad occuparsi di letteratura , scrittura e poesia.
Nel 2009 Roberta ha realizzato uno straordinario sito dedicato esclusivamente alla poesia: www.poesieincalce.com
Tra le sue raccolte pubblicate ricordiamo: …”P come amore”; ”Rom’antica” e “50 anni fra le nuvole”, quest’ultima dedicata alle Frecce Tricolori

Recensione dell’autrice a cura di Emilio Mercatili


Poter descrivere l’amica poetessa Roberta Calce non è solo un’onore “intellettuale” per chi scrive, ma è anche la narrazione storica e poetica di una donna dei nostri tempi, laddove sensibilità e l'intelligenza contribuiscono a concretizzare lo spaccato di un vero universo trasversale, non convenzionale rispetto le logiche perfette ed integrali della nostra umana esistenza.

Roberta non ha un volto poetico “patinato”, oserei per alcuni aspetti definirlo “gospel” come a sottolineare un canto dell’anima, dal profondo sentimento umano, dell’ironia intesa come linfa vitale, insomma, movimenti e suoni di parole che si traducono a volte “underground” a volte magnificamente “innovativi”.
Il suo stile penetra efficacemente nelle menti di tutti noi, ma ovviamente in modo diverso, fatto di logica anti-convenzionale, di trasgressione, di buon senso, di democraticità, di eguaglianza sociale, di antirazzismo, di simpatia, di familiarita’…

La sua sensibilità e l'intelligenza contribuiscono a concretizzare il vero “humus” della sua poesia, dove i punti cardine sono le persone care, i luoghi di vita, l’amore interiore, il dolore dei drammi vissuti, i suoi versi sono sempre descritti con moderazione, caparbieta’, dolcezza, senza mai sbilanciarsi all’eccesso verso i singoli. Le sue poesie d’amore riempiono con una presenza-assenza lo spazio lirico di un’anima inafferrabile e proietta a volte l’inquietudine verso se stessi, le immagini descritte hanno un’indole percettiva ispirate a scenari veri non artefatti, gli stessi sono vivaci, attuali, graffianti ..privi di una latenza retorica. Infatti, Roberta quasi teorizza l’atteggiamento dell’amore umano e valorizza le “cose” vitali ad esse connesse, per le quali non solo esistono ma le usa “quotidianamente” come strumento buono per la vita , ai quali noi, distratti da aspirazioni e preoccupazioni materiali apparentemente piu’ grandi e complesse, non abbiamo tempo ne’ amore sufficienti per prestare il dovuto riconoscimento.

Lo stile poliedrico dell’autrice la porta nel campo dei poeti “istintivi”…laddove gli stessi s’ispirano a colori, saperi, movimenti dissonanti, riflessi visivi, …un passaggio di trascendenza non facile da porsi, anzi difficile oserei definirlo, ma Roberta riesce sempre al cospetto dell’enigma a riemergere dallo “status quo” e declamare nelle forme poetiche piu’ assolute. L’amore verso i ricordi di Roma, la sua citta’ natale, diviene il tema di diverse sue poesie, a volte estremamente forte (il segno marcato della sua lontananza è assai profondo) poiche’ come diceva il grande Prezzolini “ Il trapianto di una civilta’ ad un’altra è la prova piu’ terribile che possa affrontare un individuo”.

Ogni poesia di Roberta nasce da uno slancio esistenziale, le sue poesie non sono “preghiere” bensi le potrei definire delle stupende “confessioni”, il suo grido parte da molto lontano e si e’ fatto attraverso una serie di smarrimenti e di incertezze dell’anima ma, arrivata ad un certo punto il cuore della poetessa non sopporta piu’ il silenzio ed il lettore assiste in quello stesso momento ad una straordinaria metamorfosi: il grido diviene “preghiera”…emozione ed amore laddove amore rivela la poverta’ nei suoi aspetti piu’ veri, sottolineando che il limite ed il bisogno di ogni entita’ umana è colmato con lo stesso….e questo Roberta lo descrive con “assoluta” perfezione e maestria che gli riconosciamo.

POESIE DI ROBERTA CALCE

FRAMMENTI DI SPERANZA

Nelle pieghe dei tuoi occhi
leggere amore vorrei
Pensieri con ali torneranno,
sarai tu a farmi volare
Con il soffio di un respiro
arriveranno a te
lacrime essiccate
rimboccherai le mie carni
su di te fino a confonderci
Ci specchieremo su opachi specchi
frammenti di un antefatto passato
inaugureremo il presente
con pezzi di amore
e il desiderio
di ricominciare


ROMA, CITTA' D'ETERNE EMOZIONI

Ma che strano effetto vedè Roma mia
all'ora del crepuscolo
Erano anni che nu me succedeva
e sapevo che qualcosa accadeva
Basta arzà lo sguardo verso l'arto
e te senti mozzicà dentro la pelle
E' un panorama tutto suo
senza contorni e senza pensieri
Puro se c'è sempre quarcuno
che della bella Roma
c'ha da ridì
forse perchè
nun sanno che vordì
pote' vive lì
Se poi c'hai la fortuna de annà ar centro
te senti forte batte dentro.
Ce stanno musici e anche ballerini
allietano le strade per negozianti
passanti e vicini
E' stata proprio 'na bella giornata
che co' Roma mia ho passata .


SOGNO

Ho una luce dentro, proprio quì dentro me
si spegne e si riaccende
la vedo e poi il niente
Un sospiro che arriva e mi tiene sveglia
Ripenso agli attimi
diventati eterni
Ripenso e attendo
con occhi socchiusi
digito un tasto e spengo la luna
Le stelle stanno a guardare
e un sogno illuminare

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